Sviluppare una consulenza BIM Oriented
fonte www.bimportale.com/sviluppare-consulenza-bim-oriented/
“Per il successo di qualunque progetto trovo fondamentale offrire al cliente un servizio sartoriale personalizzato che comprenda esattamente le sue esigenze” racconta a BIMportale Andrea Triverio, BIM Consultant & Trainer che ha da poco ha aperto la sua società di consulenza. Lo abbiamo intervistato per conoscere meglio la sua nuova esperienza professionale.
Ci può descrivere la sua attività?
L’analisi dei modelli informativi rappresenta uno dei punti focali della mia attività, al quale negli ultimi anni si è data poca considerazione. Ogni progetto richiede obiettivi differenti e sebbene sia impensabile sviluppare un unico script o software utile a questo tipo di intervento, il mio impegno è quello di offrire un supporto completo nell’analisi delle interferenze ed incoerenze. Il supporto è offerto non solo all’interno del singolo modello (LC1) ma anche tra modelli differenti (LC2), e rispetto agli elaborati digitali messi a disposizione (LC3) e sviluppando dei report personalizzati in linea con la norma UNI 11337.
È necessario avere un primo approccio conoscitivo per capire le reali necessità e professionalità di tutte le figure presenti all’interno del team. Indubbiamente se lo studio non ha al suo interno delle risorse già strutturate, sarà necessario guardare anche a nuove figure da inserire. In questa fase la mia consulenza verte su impostare le basi di un vero processo collaborativo, il quale richiede tempo ed interventi mirati con attività programmatiche chiare con obiettivi a breve e a lungo termine.
La mia matrice è sempre quella del modellatore. Per poter fare degli interventi efficaci è necessario conoscere gli strumenti authoring utili per lo sviluppo del modello informativo. Ho avuto la fortuna di modellare per importanti società spaziando dall’architettonico allo strutturale ed al mep. L’approccio è di massimizzare il prodotto per renderlo facilmente utilizzabile nel processo di progettazione, cercando di avere modelli leggeri con informazioni chiare e coerenti al progetto.
Parte del mio lavoro è anche quello di strutturare corsi di formazione efficaci, pratici ed operativi, ma soprattutto personalizzati. Sviluppo offerte mirate al raggiungimento di obiettivi concreti con piani di formazione per la modellazione authoring (Revit), l’analisi modello (Navisworks) e il management del processo attraverso norme ed attività di team building.”
Qual è il suo approccio al BIM e quale la sua filosofia lavorativa?
Definirei la mia filosofia lavorativa “creativa.” Avere un approccio creativo vuol dire innovare un processo attraverso percorsi e strumenti innovativi per raggiungere obiettivi ambiziosi in modo efficace. Basti pensare all’utilizzo di Dynamo nei processi, un esempio di creatività applicata all’ambito scientifico. Il percorso creativo richiede metodo e parte sempre da una base di conoscenza degli strumenti.
Revit, Navisworks e Dynamo sono tre strumenti che utilizzo quotidianamente e che mi aiutano enormemente nella mia elaborazione creativa. Trovo importante spaziare le mie conoscenze e dedicare parte della mia ricerca ad ambiti altrettanti importanti come lo sviluppo delle capacità manageriali all’interno del BIM, quali il team building, la pianificazione degli obiettivi, l’organizzazione del flusso di lavoro, il monitoraggio del progetto e la leadership condivisa. Capire come strutturare i team, saper individuare le giuste professionalità all’interno di uno studio e saperle far coesistere è una sfida che richiede non solo attitudine, ma una buona capacità di comunicazione e di ascolto. Negli anni mi ha riempito di orgoglio aver visto crescere gli studi che ho accompagnato in questo percorso di implementazione, toccando con mano i frutti del mio lavoro.
A suo parere, quali sono i fattori che differenziano la sua offerta di servizi di consulenza?
Sviluppare un mio approccio consulenziale nasce dalla volontà di offrire un servizio personalizzato piuttosto che standard come spesso osservo nel settore. Mi avvalgo della collaborazione di professionisti che stimo e con i quali ho avuto il piacere di collaborare negli anni. Chi mi conosce sa che sono meticoloso nel mio lavoro e non mi accontento. Offro una consulenza trasversale che non è focalizzata sul solo strumento, ma legge pone i veri bisogni dei clienti al centro del processo e li analizza ed accompagna nella crescita.
Propongo un tipo di consulenza “one-on-one”, un percorso di qualità per massimizzare il processo con l’obiettivo di far crescere i professionisti preparati e poliedrici all’interno degli studi.
In questi anni abbiamo assistito ad uno sdoppiamento dei professionisti presenti negli studi, i quali utilizzano team esterni chiamati a interpretare in remoto le scelte dei progettisti. Tale sdoppiamento, oltre a costi ingenti, non giova la reale crescita dello studio.
A quali principali tipologie di clienti si rivolge?
Il mio intervento è mirato a tre tipologie specifiche di clienti: società ed amministrazioni che vogliono sviluppare un processo di analisi dei modelli informativi, studi di progettazione che vogliono strutturare un percorso di sviluppo BIM per una crescita interna a lungo termine, e liberi professionisti e manager nel settore BIM.
Come potrebbe definire il suo approccio al cliente che vuole il processo BIM in azienda?
Utilizzo un tipo di processo “client-driven” che parte dalle competenze dello studio e dei professionisti valutando attentamente il tipo di progetto proposto. Potenzialmente si può modellare qualunque oggetto, ma non sempre la qualità prodotta è coerente con le aspettative se prima non si individuano obiettivi, strumenti, tempi e modalità chiare.
Alcuni consigli utili per chi volesse cominciare ad avvicinarsi al BIM?
Ai liberi professionisti suggerisco di non fermarsi allo studio degli strumenti. È importante andare oltre la logica del software cercando di porre l’attenzione sul tipo di processo che si vuole strutturare come singolo e come team.
Suggerisco agli studi e società che si trovano ad affrontare per la prima volta la scelta del BIM, di valutare con attenzione l’esperienza del professionista che si sceglie e come questi pensi di accompagnarli nel processo di trasformazione. Ogni realtà professionale ha bisogno di piani di formazione e management personalizzati poiché la logica del processo collaborativo richiede un continuo adattamento a progetti e risorse umane.