domenica 7 giugno 2020

Bubbles Clash

Bubbles Clash

fonte www.linkedin.com/pulse/bubbles-clash-andrea-triverio/ 

Modeling without analysis is like running obstacles blindfolded

We have numerous tools to analyze the quality of a model. Clash detection, code checking, and rule set are not secondary aspects in the BIM process, and cannot be taken into consideration once the project has already started. Although the UNI 11337 - part 5 (Italian standard) emphasizes the importance of verification in coordinating models, I often see a design focused on modeling authoring tools and not on verification ones. It is essential to plan times and methods of analysis by trying to spread the controls with periodic activities integrated in the design. We must aim for effective interventions in order not to slow down the flow and therefore, right from the preliminary stages, an analysis system must be designed and customizable for each project but which requires times and methods that are not too complex. I try to schematize some aspects on which I focus when I structure a model analysis plan:Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

It will also be necessary to structure an interference matrix that takes into account the previous scheme and which identifies targeted times and methods of verification.Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

I want to emphasize that this use of the model cannot stem the modeling skills of a Bim Specialist but should help control the quality of information and design choices.     

This video is intended as a starting point for practical reflection to focus on the numerous tools available for creating an analysis flow integrated into the design. There are numerous plug-ins and software that use bubbles (as BIM Track) and that can effectively help us resolve errors. Regardless of the tool used, the important thing is to always find and test an effective method to reduce control and correction times. 

Specifically in this video, I created a script with Dynamo for Revit that allowed me to find all the interferences for each information model without having to go through the "SwitchBack”.Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

The generated bubbles acquire not only the position but also the information content extrapolated from Navisworks XMLNon è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

Within Revit, fill in a quantity schedule with all the interference information.Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

Apply filters based on the research groups carried outNon è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

Inserts URL links of clash images and reportsNon è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

Finally approve the corrections by making the interference bubble disappear. The points I highlighted are necessary to bring the attention on the quality of the information models and their designs.

Sviluppare una consulenza BIM Oriented

Sviluppare una consulenza BIM Oriented

fonte www.bimportale.com/sviluppare-consulenza-bim-oriented/

“Per il successo di qualunque progetto trovo fondamentale offrire al cliente un servizio sartoriale personalizzato che comprenda esattamente le sue esigenze” racconta a BIMportale Andrea Triverio, BIM Consultant & Trainer che ha da poco ha aperto la sua società di consulenza. Lo abbiamo intervistato per conoscere meglio la sua nuova esperienza professionale.

Ci può descrivere la sua attività?
L’analisi dei modelli informativi rappresenta uno dei punti focali della mia attività, al quale negli ultimi anni si è data poca considerazione. Ogni progetto richiede obiettivi differenti e sebbene sia impensabile sviluppare un unico script o software utile a questo tipo di intervento, il mio impegno è quello di offrire un supporto completo nell’analisi delle interferenze ed incoerenze. Il supporto è offerto non solo all’interno del singolo modello (LC1) ma anche tra modelli differenti (LC2), e rispetto agli elaborati digitali messi a disposizione (LC3) e sviluppando dei report personalizzati in linea con la norma UNI 11337.
È necessario avere un primo approccio conoscitivo per capire le reali necessità e professionalità di tutte le figure presenti all’interno del team. Indubbiamente se lo studio non ha al suo interno delle risorse già strutturate, sarà necessario guardare anche a nuove figure da inserire. In questa fase la mia consulenza verte su impostare le basi di un vero processo collaborativo, il quale richiede tempo ed interventi mirati con attività programmatiche chiare con obiettivi a breve e a lungo termine.
La mia matrice è sempre quella del modellatore. Per poter fare degli interventi efficaci è necessario conoscere gli strumenti authoring utili per lo sviluppo del modello informativo. Ho avuto la fortuna di modellare per importanti società spaziando dall’architettonico allo strutturale ed al mep. L’approccio è di massimizzare il prodotto per renderlo facilmente utilizzabile nel processo di progettazione, cercando di avere modelli leggeri con informazioni chiare e coerenti al progetto.
Parte del mio lavoro è anche quello di strutturare corsi di formazione efficaci, pratici ed operativi, ma soprattutto personalizzati. Sviluppo offerte mirate al raggiungimento di obiettivi concreti con piani di formazione per la modellazione authoring (Revit), l’analisi modello (Navisworks) e il management del processo attraverso norme ed attività di team building.”

Qual è il suo approccio al BIM e quale la sua filosofia lavorativa?
Definirei la mia filosofia lavorativa “creativa.” Avere un approccio creativo vuol dire innovare un processo attraverso percorsi e strumenti innovativi per raggiungere obiettivi ambiziosi in modo efficace. Basti pensare all’utilizzo di Dynamo nei processi, un esempio di creatività applicata all’ambito scientifico. Il percorso creativo richiede metodo e parte sempre da una base di conoscenza degli strumenti.
RevitNavisworks e Dynamo sono tre strumenti che utilizzo quotidianamente e che mi aiutano enormemente nella mia elaborazione creativa. Trovo importante spaziare le mie conoscenze e dedicare parte della mia ricerca ad ambiti altrettanti importanti come lo sviluppo delle capacità manageriali all’interno del BIM, quali il team building, la pianificazione degli obiettivi, l’organizzazione del flusso di lavoro, il monitoraggio del progetto e la leadership condivisa. Capire come strutturare i team, saper individuare le giuste professionalità all’interno di uno studio e saperle far coesistere è una sfida che richiede non solo attitudine, ma una buona capacità di comunicazione e di ascolto. Negli anni mi ha riempito di orgoglio aver visto crescere gli studi che ho accompagnato in questo percorso di implementazione, toccando con mano i frutti del mio lavoro.

A suo parere, quali sono i fattori che differenziano la sua offerta di servizi di consulenza?
Sviluppare un mio approccio consulenziale nasce dalla volontà di offrire un servizio personalizzato piuttosto che standard come spesso osservo nel settore. Mi avvalgo della collaborazione di professionisti che stimo e con i quali ho avuto il piacere di collaborare negli anni. Chi mi conosce sa che sono meticoloso nel mio lavoro e non mi accontento. Offro una consulenza trasversale che non è focalizzata sul solo strumento, ma legge pone i veri bisogni dei clienti al centro del processo e li analizza ed accompagna nella crescita.
Propongo un tipo di consulenza “one-on-one”, un percorso di qualità per massimizzare il processo con l’obiettivo di far crescere i professionisti preparati e poliedrici all’interno degli studi.
In questi anni abbiamo assistito ad uno sdoppiamento dei professionisti presenti negli studi, i quali utilizzano team esterni chiamati a interpretare in remoto le scelte dei progettisti. Tale sdoppiamento, oltre a costi ingenti, non giova la reale crescita dello studio.

A quali principali tipologie di clienti si rivolge?
Il mio intervento è mirato a tre tipologie specifiche di clienti: società ed amministrazioni che vogliono sviluppare un processo di analisi dei modelli informativi, studi di progettazione che vogliono strutturare un percorso di sviluppo BIM per una crescita interna a lungo termine, e liberi professionisti e manager nel settore BIM.

Come potrebbe definire il suo approccio al cliente che vuole il processo BIM in azienda?
Utilizzo un tipo di processo “client-driven” che parte dalle competenze dello studio e dei professionisti valutando attentamente il tipo di progetto proposto. Potenzialmente si può modellare qualunque oggetto, ma non sempre la qualità prodotta è coerente con le aspettative se prima non si individuano obiettivi, strumenti, tempi e modalità chiare.

Alcuni consigli utili per chi volesse cominciare ad avvicinarsi al BIM?
Ai liberi professionisti suggerisco di non fermarsi allo studio degli strumenti. È importante andare oltre la logica del software cercando di porre l’attenzione sul tipo di processo che si vuole strutturare come singolo e come team.
Suggerisco agli studi e società che si trovano ad affrontare per la prima volta la scelta del BIM, di valutare con attenzione l’esperienza del professionista che si sceglie e come questi pensi di accompagnarli nel processo di trasformazione. Ogni realtà professionale ha bisogno di piani di formazione e management personalizzati poiché la logica del processo collaborativo richiede un continuo adattamento a progetti e risorse umane.

sabato 4 aprile 2020

La leadership innova, il management guida....ed il team?


La leadership innova, il management guida.... ed il team?
 
Il  potenziale “disruptive” del BIM non è solo l’utilizzo dei software, ma come il framework contribuisca a creare team flessibili, adattivi e collaborativi, capaci di valorizzare i propri punti di forza, guidati da una leadership chiara, e con un piano di management equilibrato tra ricerca delle risorse e formazione del personale.

Esiste una letteratura 30ennale sul ruolo della leadership all'interno dei processi aziendali e sarebbe interessante trovare occasioni di confronto in cui far emergere esempi illuminati di leadership concreta, come le parole di John Shook (CEO del Lean Enterprise Institute):
“Ci sono tre tipologie di leader. Quelli che ti dicono cosa fare. Quelli che ti lasciano fare ciò che vuoi. E i leader “lean” che vengono da te e ti aiutano a scoprire cosa fare” 

In uno scenario di enormi cambiamenti tecnologici e sociali, diventa fondamentale porre l’attenzione sul vero significato di processo collaborativo, il quale ha rappresentato il motore trainante in tutte le mie esperienze professionali come BIM Manager.

Lo stesso "Project Management 2.0" di Harold Kerzner trova nuova linfa nella collaborazione a distanza e nel coinvolgimento collettivo, ponendo l’attenzione sulle carenze del project management non collaborativo, da una scarsa governance, al proliferare di processi decisionali isolati e non condivisi. 

Dal framework “Agile” a quello “Scrum” di Ken Schwaber e Jeff Sutherland si parla di un framework che consente alle persone di risolvere problemi complessi in modo adattivo, ponendole al centro del processo.

John Shook asserisce che un organizzazione lean: “[...] understands customer value and focuses its key processes to continuously increase it [...] The ultimate goal is to provide perfect value to the customer through a perfect value creation process that has zero waste.”

Questo implica l’uso orizzontale e verticale di comunicazione, tecnologie, risorse umane e processi al fine di ridurre gli sprechi in un rapporto sinergico e progressivo col cliente, piccoli passi (steps) con un chiaro inizio e fine (start-end) efficaci e perfettibili. Il bisogno è quello di rispondere alla gestione isolata del processo attraverso soluzioni collaborative ed esperienziali.

Tuttavia, quando parliamo di building information modeling, stiamo applicando questa visione collaborativa? Vorrei condividere ciò che ha fatto la differenza nella mia esperienza professionale: 

Il Leader innova il BIM Manager guida. Occorre una leadership innovativa unita ad ad un management che traduca la visione innovativa in processi  standardizzabili come la modellazione, il controllo sul modello, la reportistica, lo sviluppo dei template. La gestione del progetto BIM è un'azione pratica e pragmatica che utilizza una griglia programmatica, orizzontale e verticale. Il BIM Manager deve essere in grado di individuare la persona più adatta nel ruolo migliore

Un team auto-organizzato con membri con capacità e competenze trasversali. Auto-organizzato è un team capace di scegliere autonomamente come compiere il proprio lavoro, i cui membri sono in grado di svolgere più funzioni. Spesso molti confondono la gestione autonoma del team con il lavoro destrutturato, il quale viceversa non possiede ruoli, strumenti e scadenze chiare.

Esaltare le diversità ed allineare le risorse umane alla missione aziendale. Un team eterogeneo ed allineato ad una missione comune opera in maniera efficiente, efficace e strategica. Questo è possibile attraverso percorsi formativi continui per incrementare la sinergia e lo spirito di squadra.

Un processo di audit interna costante attraverso l’analisi del lavoro svolto per individuare le opportunità ed enfatizzare i punti di forza. Un fattore sostanziale per la crescita del team è la capacità di fare un’analisi obiettiva dell’operato dei singoli, individuando ciò che ha funzionato. Questa fase di rielaborazione è sostanziale poiché è il momento in cui il team in auto-analisi ha spazio di espressione, comprensione dell’altro e capacità di rielaborare le informazioni.

Per Harold Kerzner un team sinergico impiega circa due anni per rodarsi sui progetti ed almeno cinque anni per acquistare una efficienza progettuale.
Quali sono state le vostre esperienze al riguardo?